Il Natale ortodosso

Oggi 7 gennaio, si celebra il Natale ortodosso, festività del tutto simile al Natale cattolico festeggiato il 25 dicembre, anche se mutano le tradizione e i modi con cui questo giorno di festa viene celebrato.

Mentre noi cattolici, con la domenica del Battesimo del Signore,che cade appunto oggi, chiudiamo il ciclo delle festività natalizie, per i nostri fratelli ortodossi in Russia, Bielorussia, Serbia, Croazia, Macedonia, Cisgiordania e per altri ancora, così come anche per le chiese orientali cattoliche si celebra la Natività del Signore.

Ma a cosa è dovuta questa differenza di data?

La questione è molto semplice ed è legata al calendario che viene preso come punto di riferimento. La maggior parte delle chiese ortodosse di tutto il mondo utilizzano infatti il calendario giuliano, creato sotto il regno di Giulio Cesare nel 45 a.C., e non hanno adottato il calendario gregoriano proposto da papa Gregorio XIII nel 1582 che di fatto lo sostituì in quasi tutti i paesi cattolici.

Gregorio XIII, con la bolla “Inter gravissimas”, decise in effetti di cancellare 10 giorni dell’anno 1582, passando da giovedì 4 ottobre direttamente a venerdì 15 ottobre, questo per risolvere un problema di sfasamento del calendario giuliano che aveva generato un surplus di circa dieci giorni rispetto al reale moto della Terra intorno al Sole e all’anno tropico.

I giorni dal 5 al 14 ottobre furono quindi cancellati di fatto dal calendario e non sono mai esistiti! Mentre gran parte dei paesi sostituì il calendario giuliano con quello gregoriano, i paesi ortodossi continuarono, e molti continuano ancora oggi ad adottare il calendario giuliano, questo genera una differenza nel conteggio dei giorni, tenendo conto del calendario giuliano infatti, il 25 dicembre cade proprio il 7 gennaio.

Quali sono le tradizioni del Natale ortodosso?


Per gli ortodossi il Natale è preceduto da un lungo periodo di digiuno che dura quaranta giorni ( una sorta di “Quaresima” che sostituisce il nostro periodo di Avvento), il digiuno ovviamente non è totale ma per tutti i quaranta giorni non si devono consumare carne, latte e derivati del latte e uova, il pesce si può consumare il mercoledì e il venerdì.

Nel giorno della vigilia, che cade il 6 gennaio, il digiuno diventa molto rigido ed è possibile consumare solo grano cotto e frutta. Questo periodo di digiuno termina con la grande Messa di mezzanotte e l’ accensione al centro della chiesa di una candela che simboleggia la stella e la luce che Cristo ha portato nel mondo.

A differenza dei paesi cattolici, nei paesi ortodossi, in occasione del Natale, non esiste la tradizione di realizzare il presepe. Per quanto riguarda l’addobbo dell’albero di Natale, le tradizioni variano da Paese a Paese.

Il simbolo principale del Natale ortodosso resta la candela, emblema della nascita della vera luce, che viene anche offerta come dono ai propri cari.

Foto in copertina di Mariana B. su Unsplash

Loguercio Maria Velia
mariavelialoguercio84@gmail.com | + posts

Teologa, studiosa di ebraismo e appassionata di astronomia. Impegnata da anni nel dialogo Interreligioso, docente di religione e docente di ebraico ed esegesi dell’A.T. presso ISSR San Matteo (SA).

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