Giovedì Santo
La sera del Giovedì Santo, durante la Messa in Coena Domini, la liturgia ci propone la lettura di un passo straordinario del Vangelo di Giovanni, la lavanda dei piedi agli apostoli da parte di Gesù (Gv 13,1-15).
Ho ripensato spesso, durante questi giorni, alle parole di Giovanni…rivedo Gesù nel cenacolo, quel catino con l’acqua e quell’asciugamano di cui si cinge, rivedo gli apostoli che ancora non comprendevano pienamente …in quella stanza immagino i credenti di ogni tempo, quelli che Gesù è pronto ad amare “fino alla fine”.
I verbi che si susseguono indicano la sacralità, la minuziosità dei gesti, sono precisi, consequenziali: alzarsi, deporre, prendere, cingersi, versare, incominciare a lavare, asciugare… Giovanni non racconta nel suo Vangelo del rito dell’istituzione dell’Eucarestia, racconta invece di questo gesto di servizio, questo è il testamento ultimo di Gesù ed ha una finalità ben precisa: l’esempio. “Voi dovete fare altrettanto…”, noi dobbiamo fare altrettanto, chi vuole essere discepolo di Gesù deve essere pronto a cingersi i fianchi con quell’asciugamano, a prendere quel catino e piegarsi sui dolori e sulle sofferenze dei fratelli…
Gesù stasera si china anche per me, si china anche per te, per lavarci dalle nostre fragilità, dalle nostre brutture, dai nostri dolori, dai compromessi, dai tradimenti….Gesù vuole chinarsi su questo mondo intero, deturpato dall’odio, dalle brame di potere, dalle guerre per donargli un nuovo volto di pace….a tutti buon Triduo Pasquale!
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Teologa, studiosa di ebraismo e appassionata di astronomia. Impegnata da anni nel dialogo Interreligioso, docente di religione e docente di ebraico ed esegesi dell’A.T. presso ISSR San Matteo (SA).