Sabato Santo
Dopo gli avvenimenti terribili del Venerdì Santo, il fragore delle urla della folla inferocita, la morte orrenda e ignominiosa di Gesù, ci addentriamo nell’abisso di silenzio del Sabato Santo, giorno aliturgico, che non prevede cioè nessuna liturgia.
Tutto è muto, Gesù è disceso completamente nel mistero della morte. Il Sabato Santo costringe ognuno di noi a confrontarsi con il mistero della morte, eppure, nel punto più oscuro della fede, quando tutto sembra finito e perduto, brilla più forte la speranza, il tempo del silenzio e della morte è limitato, circoscritto, all’alba si leverà il sole della Pasqua e con esso la nostra certezza che il nostro destino non è la morte ma la vita.
Inevitabile è il collegamento tra il Sabato Santo e il settimo giorno della creazione, lo Shabbat, Dio dopo aver posto in essere la creazione nel settimo giorno si riposò, così Cristo, dopo aver redento la creazione portando a termine l’opera della salvezza nel buio del sepolcro riposa.
E nel riposo di Cristo, tutta la realtà è guarita dalle ferite del peccato e della morte ed è risanata.
Gesù, Torah incarnata, neppure nella morte osò infrangere il riposo sabbatico, premurandosi di morire prima del tramonto e risorgendo quando la festa era ormai terminata….Il Sabato Santo è il grande Shabbat!
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Teologa, studiosa di ebraismo e appassionata di astronomia. Impegnata da anni nel dialogo Interreligioso, docente di religione e docente di ebraico ed esegesi dell’A.T. presso ISSR San Matteo (SA).