La guerra in Italia, si sa, non interessa molto, ma ad aver fatto stracciare le vesti sui social è stata la notizia della sconfitta mediatica di Alberto Angela e del suo programma “Noos” contro la corazzata del reality “Temptation Island“.
Di conseguenza, la Rai ha scelto di sospendere il programma culturale e riproporlo a fine estate. Uno smacco, un fallimento, uno scandalo! Ma perché considerarlo tale?
Lo scandalo, se tale lo si può definire, è più profondo: aver anche solo pensato di porre sullo stesso piano un prodotto culturale ed uno commerciale, spostando l’attenzione sul risultato finale, lo share. Tutto ciò è un già visto, un già narrato.
Il Barabba preferito a Gesù è non solo storia evangelica, ma un insegnamento sociopolitico che spesso dimentichiamo o sottovalutiamo.
Se Barabba smuove le viscere della massa anonima, Gesù propone a ciascuna anonima unità della folla di fare un percorso significativo, riacquisire un nome, valorizzare una esistenza.
La cultura si muove sulla stessa lunghezza d’onda, semina, costruisce proposte, chiama ad essere protagonisti liberi della propria esistenza, richiede uno sforzo, un impegno, una scelta. Si è liberi se si è liberi di scegliere. Ma si è davvero liberi quando si è scelto qualcosa invece che centomila altre cose.
Lo scandalo
Il vero scandalo, quindi da attribuire ai vertici Rai, non è neppure aver posto Alberto Angela allo stesso livello del reality, ma aver dimostrato di ignorare il valore profondo del programma proposto offendendo milioni di utenti del servizio pubblico.
Lo scandalo è subordinare la cultura ad una mentalità aziendalistica capitalista, forse proprio per umiliare il prodotto, ghettizzarlo, per ridurne l’impatto “fascinoso” fino a depotenziarne gli effetti (e magari poter alimentare il mediocre “chi guarda sto programma è uno sfigato).
È ciò che avviene già quotidianamente a chi opera a livello culturale: nelle associazioni, a scuola, in parrocchia.
Allora una domanda: potrebbe la debacle di “Noos” corrispondere ad un disegno dirigenziale avverso alla cultura e al servizio pubblico?
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Attualmente insegna IRC nelle scuole secondarie a Roma, collabora con l'equipe pastorale di Porto Santa Rufina per la formazione e la catechesi. Già baccelliere in teologia presso la PFTIM San Tommaso, ha approfondito gli studi di licenza in cristologia dogmatica. Dottore in Lettere e filologia moderna, è coautore di un saggio sul pensiero teologico e politico su Lutero, Calvino e Zwingl