La società senza dolore di Byung-Chul Han

Copoertina del libro "La società senza dolore" di Chul Hann. Un introduzione al testo di Eugenio La Rosa

La società senza dolore

di Byung-Chul Han

Einaudi

2021 pag.88

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Aperitivo Letterario (o Invito alla lettura, o un’altra cosa simile)!

Nel suo nuovissimo saggio Byung-Chul Han, in undici capitoli tanto agili quanto profondi, si interroga sul rapporto che l’uomo contemporaneo istituisce con il dolore.

La proposta del filosofo tedesco-coreano procede da una constatazione: viviamo in una società algofobica – terrorizzata dal dolore – che trasforma la sofferenza in una patologia. L’algofobia trova il suo correlato nel regime palliativo generalizzato: ogni segnale di debolezza deve essere nascosto in nome dell’efficienza, della prestazione. Detto altrimenti il dolore diviene una malattia, da affrontare ricorrendo ad analgesici di ogni sorta. Ma, aggiunge Han, sono proprio gli accaniti tentativi anestetici dell’uomo contemporaneo a ferire la sua capacità di cercare la verità, menomandolo così nella possibilità di interpretare il dolore.

La società contemporanea promette dunque una liberazione che non realizza, ed è anzi foriera della terribile schiavitù del non senso. Perché in definitiva, secondo Han, «è proprio la persistente insensatezza della vita a far male». Non a caso Alessandro D’Avenia scrive a tal proposito:

«Il dolore, suggerisce Han, è l’ostetrica del nuovo, fa ri-nascere, cioè fa nascere fino in fondo la nostra unicità: è levatrice di originalità»

Eugenio La Rosa
eugeniolarosa@gmail.com | + posts

Coltiva la passione per l’educazione insegnando Religione Cattolica in diverse Scuole secondarie superiori della Capitale, e sta completando il Dottorato di ricerca in Filosofia presso la Gregoriana

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