L’inconscio spirituale
di Jean Claude Larchet
Edizioni San Paolo
2006 pag.240
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In un precedente articolo abbiamo proposto una riflessione sul dialogo tra teologia e psicologia. La questione del rapporto tra questi due ambiti del sapere può essere ulteriormente approfondita a partire dalla prospettiva della teologia ortodossa attraverso la lettura di un classico di Jean Claude Larchet: L’inconscio spirituale.
L’opera, che raccoglie alcuni scritti dei primi anni del 2000, si colloca nel solco di un orientamento ermeneutico che affronta le sue radici nella concezione dei principi antropologici cristiani propria dei Padri Greci.
Larchet, in primo luogo, traccia una distinzione tra il piano spirituale, attinente al rapporto con dell’uomo con Dio, ed il piano psichico, attinente al rapporto dell’uomo con sé stesso e con l’ambiente sociale nel quale egli si colloca.
In secondo luogo, dopo aver ripercorso sinteticamente i fondamenti dell’antropologia dei padri orientali, l’autore mette a fuoco divergenze ed analogie tra tali fondamenti ed i presupposti antropologici delle correnti psicanalitiche freudiana e junghiana.
Due esempi paiono utili per comprendere la prospettiva di Larchet: Da un lato egli mostra come il rapporto con il dolore e il piacere sia essenziale per comprendere a fondo l’uomo, tanto per la proposta di Freud quanto per la teologia dei Padri.
Allo stesso, modo Larchet segnala la distanza che intercorre tra i due approcci in questione circa il rapporto con Dio, che in alcuni scritti Freud giunge a paragonare ad un narcotico.
In terzo luogo l’autore precisa la sua nozione di inconscio spirituale ed indica le principali vie terapeutiche per la guarigione delle malattie che potrebbero affliggerlo. Infine l’autore individua le principali radici spirituali di alcune malattie psichiche e traccia un quadro del rapporto tra psicoterapia e terapeutica delle malattie spirituali.
Il saggio di Larchet costituisce a tutti gli effetti una tappa, preziosa e non trascurabile, del cammino di confronto tra teologia e psicologia.
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