Esercizi spirituali e filosofia antica
di Pierre Hadot
Einaudi
2005 pag. 198
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La filosofia, secondo il senso comune, è una disciplina astrusa e distante dalla vita quotidiana. Oltretutto le scienze della natura sembrano esibire molta efficacia, mentre i sistemi filosofici paiono fumosi ed inconcludenti. Anche per questo è opportuno tornare a parlare di un capolavoro di Pierre Hadot che non perde la sua attualità: Esercizi spirituali e filosofia antica.
Il merito dell’autore consiste nell’aver guadagnato un punto di vista sulla filosofia antica capace di svelarne l’essenza più profonda. Hadot ha infatti messo in luce come «le opere dell’antichità non fossero composte per esporre un sistema, ma per produrre un effetto formativo». L’autore, in altri termini, ha svelato come la filosofia degli antichi non consisteva nell’insegnamento di teorie astratte, ma in un’arte di vivere che impegna tutta l’esistenza e implica una trasformazione profonda dell’essere dell’individuo. Fare filosofia, in questa prospettiva, è uno specifico modo di vivere che trova il suo centro nell’arte di cambiar sé stessi.
Il testo di Hadot risulta prezioso non solo per rinunciare all’idea che la filosofia sia innanzitutto un sistema organizzato di conoscenze privo di un nesso con la vita di chi la pratica, ma anche per farsi un’idea precisa degli esercizi spirituali, ossia delle tecniche di trasformazione di sé proposte dai filosofi antichi. Si tratta infine di un testo fondamentale per comprendere il rapporto che intercorre tra i pensatori antichi e la spiritualità cristiana.
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Coltiva la passione per l’educazione insegnando Religione Cattolica in diverse Scuole secondarie superiori della Capitale, e sta completando il Dottorato di ricerca in Filosofia presso la Gregoriana