In un imperdibile articolo in memoria di Benedetto XVI, Federico Lombardi scrisse che:
“Gli orizzonti del pensiero e del servizio ecclesiale di Joseph Ratzinger si sono allargati, durante otto decenni, dalla natìa Baviera fino ai confini del mondo, poi il suo sguardo si è concentrato sul volto affascinante e misterioso di Gesù, fino al momento dell’Incontro” (La Civiltà Cattolica)
Poiché la vita e l’opera di Joseph Ratzinger abbracciano effettivamente un campo d’indagine vastissimo e irriducibile a perimetrazioni semplicistiche, scegliamo di ricordarlo per un solo aspetto del suo ministero, sintetizzato in un breve passo del messaggio che scrisse in occasione della morte del Cardinal Meisner:
“la Chiesa ha bisogno di pastori convincenti che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo e sappiano decisamente vivere con fede e ragione”.
Tanto nella ricerca teologica quanto nel ruolo di Pastore, Benedetto XVI ha sempre riflettuto con attenzione sul suo tempo, esplorandone a fondo le correnti filosofiche e culturali dominanti: chiunque abbia un minimo di familiarità con i suoi scritti sa che gli stessi costituiscono una chiarissima espressione dell’essenza del cristianesimo proprio perché rappresentano anche una lettura dell’epoca contemporanea capace di illuminarne gli aspetti più profondi.
La riflessione sullo spirito del tempo portò Benedetto XVI a denunciare in molte occasioni i pericoli connessi all’affermazione di un relativismo sempre più aggressivo e capace di imporsi quale condizione normale. Sopratutto, Benedetto XVI mostrò come la minaccia del relativismo non si limita ad insidiare la Chiesa, ma giunge a minare ogni sfera del vivere civile, ipotecando in definitiva lo statuto dell’umano.
Infatti il relativismo, ottundendo la fiducia dell’uomo nella capacità della ragione, consegna quest’ultimo all’arbitrio distruttivo delle mode del momento, che spesso coincidono coi capricci del potente di turno. Come segnala L’osservatore Romano
“Benedetto XVI ha affrontato in profondità i motivi della crisi della nostra epoca, e ha proposto alla cultura contemporanea, non di rifiutare la ragione moderna, ma di riallargarne gli orizzonti, ridando spazio alla ragione etica e alla razionalità della fede”.
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Coltiva la passione per l’educazione insegnando Religione Cattolica in diverse Scuole secondarie superiori della Capitale, e sta completando il Dottorato di ricerca in Filosofia presso la Gregoriana